NON DICO NULLA

Pubblicato da Nonnalibera , lunedì 14 febbraio 2011 12:17


Le Donne provano la

temperatura del ferro da stiro,

toccandolo. Brucia ma non si

bruciano.


 



Respirano forte quando

l'Ostetrica dice "non urli, non

è mica la prima".


 



Imparano a cantare piangendo,

a sciare con le ossa rotte.


 



Portano i figli in braccio per

giorni in certe traversate del

deserto, dei mari sui barconi,

della citta' a piedi, su e giu per

gli autobus.


 



Le donne hanno piu'

confidenza col dolore.



È un  compagno di vita, è un

nemico tanto famigliare da

essere quasi amico.



Ci si vive, è normale.

Strillare disperde energie,

lamentarsi non serve.





Trasformare il dolore in forza

è  una lezione antica, una

sapienza muta e segreta.



 



...Ciascuna lo sa.


- Maria Malibran, leggendario

mezzosoprano, che impara a

nascondere le lacrime durante

le terribili lezioni di canto

inflitte dal Padre.



- Denise Karbon che scia

ingessata.

- Vanessa Ferrari che volteggia

con una frattura al piede.



- La prostituta Bambina che

chiude gli occhi e pensa al

prato della sua casa nei campi.


- La giovane Donna che si

lascia insultare e picchiare dal

suo Uomo perchè pensa che

quella sua violenza sia una

debolezza: pensa di capirne le

ragioni, di poterle governare,

alla fine.



Le migliaia, milioni di Donne

che vivono ogni giorno sul

crinale di un baratro e che

anzichè sottrarsi quando

possono, ci passeggiano in

equilibrio:



un numero da circo

straordinario, questo di

addomensticare la violenza.





La violenza degli Uomini,

qualche volta andando a

cercarla, persino.





Perchè è un antidoto, perchè è

un prezzo, perchè il tempo che

viviamo chiede uno sforzo

d'impegno per conciliare la

propria autonomia con l'altrui

brutale insofferenza.





Le storie che ho raccontato

sono scie luminose, stelle

cadenti, che illuminano a volte

molto lontano, una grande

domanda: cosa ci riduce a non

respingere anzi a convivere

con la violenza?



Perchè sopporta chi sopporta,

e come fa?





Quanto è alta la posta in palio?


Alcune soccombono, molte

muoiono, moltissime dividono

l'esistenza con una privata

indicibile quotidiana penitenza





Alcune ce la fanno, qualche

altra trova nell'accettazione del

male le risorse per dire per

fare quel che altrimenti non

avrebbe potuto.





Sono, alla fine, gesti ordinari.

Chiunque puo' capirlo,

misurandolo su di sè.





Sono esercizi di resistenza al

dolore.



Concita De Gregorio
 



 



questo post l'ho rubato in un blog di una amica


ma non ho potuto farne a meno

6 Response to "NON DICO NULLA"

Fioredicollina Says:

scusami sono  di corsa, giusto il tempo per lasciarti un po' di dolce e ringraziarti del tuo commento e saluto che ricambio con piacere!

Fioredicollina Says:

scusami sono  di corsa, giusto il tempo per lasciarti un po' di dolce e ringraziarti del tuo commento e saluto che ricambio con piacere!

Fioredicollina Says:

scusami sono  di corsa, giusto il tempo per lasciarti un po' di dolce e ringraziarti del tuo commento e saluto che ricambio con piacere!

coloratissimo Says:

Se parliamo dei paesi del terzo mondo Islamico concordo,ma le donne ialiane sfruttate e maltrattate sono solamente quelle che accettano i soprusi per ignoranza o per amore.
Ciao,fulvio

coloratissimo Says:

Se parliamo dei paesi del terzo mondo Islamico concordo,ma le donne ialiane sfruttate e maltrattate sono solamente quelle che accettano i soprusi per ignoranza o per amore.
Ciao,fulvio

coloratissimo Says:

Se parliamo dei paesi del terzo mondo Islamico concordo,ma le donne ialiane sfruttate e maltrattate sono solamente quelle che accettano i soprusi per ignoranza o per amore.
Ciao,fulvio